Nelle ultime settimane tra misure ordinarie e “straordinarie” prese per fronteggiare la crisi degli aumenti di materie prime, del costo della vita e non solo, credo si sia innescata in molti, più che rassicurazione, più che altro molta confusione. Misure in via di definizione, altre anticipate e poi modificate se non scomparse del tutto o forse neanche mai esistite se non in qualche anticipazione troppo frettolosa o non adeguatamente verificata. Lo dico senza polemica ma con lo spirito critico di chi cerca di orientarsi nella nebbia di questi tempi che luce ne fanno trapelare poca o niente. Ci eravamo lasciati, per così dire, alle date, anche quelle ancora non meglio definite legate al PNRR e ad una transizione ecologica che rimane un punto chiave per chi fa impresa ma sulla quale i tempi che viviamo sembrano averne un po’ congelato o almeno rallentato la marcia. Non mi pare di scorgere orizzonti temporali e progettuali definiti, almeno non nelle ultime settimane. Navigare a vista è certo possibile, se non inevitabile per chi non può permettersi di fermarsi. Però la rotta a breve andrà segnata, dai tempi e dalle operatività, perché c’è un Paese se non addirittura un continente che pare essere in standby e che invece mai come oggi ha bisogno di correre o quantomeno di visualizzare un percorso definito dove potrà farlo. Serve CAMBIARE per accelerare.
Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare. (cit.Winston Churchill)